Un termine angolofono è oramai entrato stabilmente nella dialettica imprenditoriale: packaging, termine derivato dal verbo (to) package ‘impacchettare, imballare’. Con tale vocabolo si intende l’imballaggio, la confezione e la presentazione dei prodotti da presentare al pubblico ma anche per metterli al riparo durante il trasporto e lo stoccaggio.
Il packaging nel contempo serve ad identificare e promuovere l’azienda oltre che il contenuto, il suo ruolo odierno è anche quello di marketing. Le confezioni sono diventate un ottimo veicolo pubblicitario e di branding che volentieri si trasforma in “venditore silenzioso”.
La Spontella srl da sempre attenta alle innovazioni e all’aggiornamento aziendale con anticipo ha compreso che il mercato, maggiormente quello estero, si sta evolvendo oltre che per la richiesta di nuovi prodotti anche per le modalità di presentazione.
Nonostante due anni abbondanti di crisi dovuta alla pandemia e l’ultimo semestre di inquietudine dovuto al conflitto tra la Russia e l’Ucraina, che ha procurato l’aumento vertiginoso delle materie prime e dell’energia, ha compiuto un atto di coraggio e di sacrificio ed ha acquistato una nuova macchina più completa per il packaging dell’uva da tavola.
Un abito nuovo più scintillante.
Francesco Durante, responsabile export e marketing della Spontella srl, si ritiene soddisfatto dell’investimento e del riscontro che ne deriverà.
“Il nostro brand va curato e aggiornato di continuo, i nostri customer sono sempre più esigenti e preparati e non meritano di essere delusi. Seppure siamo reduci da un periodo parecchio penalizzante abbiamo ritenuto opportuno effettuare questo investimento per rafforzare la nostra immagine maggiormente sui mercati esteri e nella GDO”.
I primi giorni sono stati leggermente in affanno.
“Come tutte le novità tecnologiche serve un periodo di rodaggio per apprendere le modalità della nuova linea di imballaggio, qualche giorno di assestamento e poi siamo entrati a pieno regime”.
La nuova confezione ha già incassato i primi pareri favorevoli.
“Particolarmente soddisfatti i nostri clienti della Scandinavia e della Gran Bretagna, ne siamo compiaciuti poiché quelle aree per noi sono importanti e puntiamo ad ampliare la nostra presenza.
La concorrenza spagnola e greca è molto agguerrita e va contrastata con intelligenza e coraggio, di qui la decisione di investire nella nuova macchina che è stata parecchio apprezzata. Ovvio che la utilizziamo esclusivamente per i grappoli migliori e per una determinata clientela”.
È tempo di valutazioni e di primi bilanci per un’annata alquanto anomala.
“Dovremmo aver superato lo choc della pandemia ma il 2022 passerà alla storia per la guerra tra la Russia e l’Ucraina e per l’estate torrida e prolungata. Il conflitto ha creato una lunga serie di aumenti delle materie prime e dell’energia per cui il consumatore finale è stato indotto a spendere e consumare meno anche sui beni di prima necessità. Il paradosso è che sugli scaffali il costo della frutta e della verdura è lievitato a doppia cifra ma a noi è stato pagato come nella passata stagione”.
Un notevole calo nelle vendite lo ha subito l’Uva Italia.
“Oramai le varie specialità di seedless (la frutta senza semi) hanno soppiantato i grappoli tradizionali dell’Uva Italia, dell’Uva Vittoria ed in particolar modo oltre i confini gli acini senza semi sono un passaggio quasi obbligato”.
Qualcuno vocifera di creare l’Uva Italia seedless.
“Un’idea priva di qualsiasi fondamenta, sarebbe un facsimile con tantissime incognite. Piuttosto bisognerebbe studiare nuove varietà tutte italiane per non dover subire le gabelle delle royalty di quelle società che le hanno immesse sul mercato. Purtroppo ci vogliono parecchi anni di studio e di sperimentazioni prima di comprendere se è un sapore ed un gusto accettato dal consumatore”.
Il report di agosto 2022 dell’Osservatorio di mercato di CSO Italy, Centro Servizi Ortofrutticoli, sugli acquisti dell’ortofrutta ha specificato che da gennaio ad agosto 2022 vi è stata una perdita di acquisti pari a 354mila tonnellate, pari al 9 percento, rispetto allo stesso periodo del 2021.
“Le varie crisi pandemiche e belliche hanno procurato aumenti considerevoli sugli scaffali mentre gli stipendi sono rimasti immutati ciò ha significato una contrazione nelle spese domestiche. L’auspicio è che il nuovo governo adotti provvedimenti indispensabili per arginare una situazione economica che penalizza contemporaneamente produttori e consumatori”.
bg